Ferrari vince il Randstd Employer Brand 2024. 

La Casa di Maranello è il datore di lavoro ideale per gli italiani secondo l’Employer Brand Research.

Il 36% dei lavoratori ha cambiato o sta per cambiare lavoro. Metà non ha ricevuto aumenti per compensare l’inflazione.

Equilibrio vita-lavoro, ambiente piacevole e stipendio i principali fattori nella scelta di un nuovo datore di lavoro, ma la bassa retribuzione la prima ragione per lasciare quello attuale.

Già un terzo degli italiani sta sperimentando strumenti di AI al lavoro, per metà avrà un impatto diretto sul suo impiego. Datori di lavoro ancora impreparati sull’equità.

Nelle caratteristiche del datore di lavoro ideale, la qualità della vita viene prima dei soldi: tra i fattori di scelta di un’azienda per un nuovo impiego gli italiani mettono al primo posto l’equilibrio vita-lavoro, seguito da un ambiente lavorativo piacevole e da un buon stipendio. Anche se poi, di fronte all’inflazione che avanza, una retribuzione insufficiente all’aumento del costo della vita si rivela il primo motivo che spinge a lasciare il datore di lavoro attuale. 

D’altronde, quasi metà dei dipendenti (il 47%) negli ultimi due anni non ha ricevuto alcun aumento per compensare l’aumento del costo della vita ed è più propensa a lasciare l’azienda rispetto alla media, che vede oggi circa un lavoratore su tre impegnato a cambiare lavoro (il 12% lo ha fatto negli ultimi sei mesi, il 24% intende farlo nei prossimi sei).

Il 33% degli italiani sta già utilizzando più o meno regolarmente strumenti di intelligenza artificiale nel contesto lavorativo e ben oltre il 50% pensa che questa tecnologia influenzerà il suo lavoro nei prossimi 5 anni, con un impatto prevalentemente positivo.

I lavoratori denunciano un ritardo nelle azioni per l’equità: al di là delle dichiarazioni di intenti, meno di metà dei datori di lavoro italiani valorizza realmente la diversità, garantisce parità salariale e offre a tutti le stesse opportunità di carriera o di riqualificazione. Sono alcuni risultati del Randstad Employer Brand Research, in base a cui Ferrari è stata premiata come datore di lavoro ideale per gli italiani. 

Con il 71,32% di preferenze dei lavoratori e la migliore performance in particolare in fattori chiave come solidità finanziaria, reputazione, sicurezza del lavoro a lungo termine, infatti, la Casa di Maranello ha vinto il Randstad Employer Brand 2024, il riconoscimento assegnato sulla base della più importante ricerca mondiale sull’employer branding che misura il livello di attrattività percepita da parte dei potenziali dipendenti. L’indagine è realizzata da Randstad attraverso interviste a quasi 7000 lavoratori in Italia di età compresa tra i 18 e 64 anni sull’attrattività percepita di 150 potenziali datori di lavoro, svolta contemporaneamente in 32 diversi Paesi del mondo con un sondaggio indipendente (nessuna azienda si può iscrivere volontariamente per partecipare) che coinvolge complessivamente 173.000 rispondenti e oltre 6000 aziende a livello globale.

Randstad Employer Brand Research 2024.

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Secondo la nostra indagine, gli italiani oggi ricercano in un nuovo lavoro soprattutto benessere e conciliazione con la vita personale, anche se l'aspetto economico è tutt’altro che secondario in un contesto di forte inflazione. È molto importante analizzare questi risultati in un momento di grande cambiamento, che investe soprattutto le aspettative dei lavoratori. Emergono ampie divergenze di percezione tra donne e uomini e tra generazioni, a dimostrazione delle diverse dinamiche in evoluzione nelle organizzazioni, che i datori di lavoro devono analizzare con attenzione per adattare strategie di reclutamento, fidelizzazione e sviluppo dei talenti.

Marco Ceresa
Group CEO di Randstad
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Siamo felici di ricevere questo premio, che riconosce Ferrari come l’azienda più ambita dai lavoratori italiani. È la conferma di un impegno costante per le nostre persone, nonché della nostra comprensione delle loro aspirazioni e aspettative. Continueremo a valorizzare la diversità e l'uguaglianza di genere non solo in termini salariali, ma anche garantendo a tutti i nostri dipendenti le stesse opportunità di crescita professionale basandoci esclusivamente sul merito. Il riconoscimento di Randstad ci motiva a proseguire i nostri sforzi per un ambiente di lavoro inclusivo e gratificante per tutti.

Michele Antoniazzi
Chief Human Resources Officer di Ferrari

cosa cercano i lavoratori. 

Nella scelta del datore di lavoro ideale, i potenziali dipendenti mettono al primo posto l’equilibrio tra lavoro e vita privata (individuato dal 62%). Poi vengono un'atmosfera di lavoro piacevole (60%), retribuzioni e benefit interessanti (57%), sicurezza del lavoro (51%) e avanzamento di carriera (49%). 

I datori di lavoro attuali però non corrispondono al profilo ideale. Se si guarda alle caratteristiche offerte dall’azienda in cui attualmente si lavora, oggi si nota un’ampia disparità in particolare nei desiderata su retribuzione e progressione di carriera. I settori più attrattivi sono i media (per il 62% degli italiani), l’automotive (60%) e l’industria aeronautica (58%), seguiti da farmaceutico, elettronica, spedizione e ICT. Ma cresce la competizione per attrarre nuovi talenti: le differenze di attrattività tra i settori sono ridotte e i datori di lavoro devono attirare risorse attingendo anche da altri comparti.

perché si lascia l’azienda. 

La propensione a cambiare lavoro rimane invariata rispetto a un anno fa: il 12% degli italiani lo ha fatto negli ultimi 6 mesi e il 24% intende farlo a breve. A voler cambiare impiego maggiormente sono gli appartenenti alla Gen Z e i Millennials. Una retribuzione insufficiente al costo della vita è il motivo principale per cui si lascia l’azienda (41%, soprattutto per le donne), seguito dal miglioramento dell’equilibrio vita-lavoro (36%) e dalla mancanza di opportunità di crescita (29%). Per le generazioni più giovani l’equilibrio tra lavoro e vita privata è la principale motivazione, mentre per la Gen Z è forte l’importanza all’equità.

supporto al carovita. 

Di fronte all’aumento del costo della vita negli ultimi due anni, quasi metà (45%) degli italiani dichiara di non aver ricevuto alcun supporto dal proprio datore di lavoro e questi sono stati più propensi a lasciare il lavoro rispetto a chi ha ricevuto qualcosa. Il 18% ha ricevuto un aumento che ha compensato parzialmente l’inflazione, il 16% una somma una tantum, solo l’8% ha ottenuto un aumento che ha coperto completamente i costi crescenti.

come si cerca lavoro.

Il principale canale utilizzato per cercare nuove opportunità di lavoro è Linkedin, scelto dal 50% dei lavoratori, seguito da Infojobs (37%), agenzie per il lavoro (36%), portali specializzati (30%) e social media (29%). Analizzando nello specifico i social media, il canale più utilizzato per cercare lavoro è Instagram che supera Facebook (58% vs 54%), seguiti a distanza da Tik Tok (35%), Telegram (31%) e Twitch (23%).

l’AI. 

L’intelligenza artificiale è già entrata nel lavoro degli italiani: il 20% la usa ogni tanto, il 9% regolarmente, il 4% ogni giorno, il 6% l’ha provata una sola volta. Oltre metà dei dipendenti (soprattutto chi la utilizza regolarmente) si aspetta che influenzerà il proprio lavoro nei prossimi 5 anni: per il 32% avrà un impatto notevole, per il 27% ridotto, il 5% lo percepisce già oggi, mentre solo un modesto 3% si aspetta di perdere il lavoro. In generale, le previsioni sono ottimistiche: il 44% immagina un impatto positivo sul lavoro, solo il 14% negativo. E complessivamente quelli che pensano che l’AI comporterà un miglioramento nella propria vita (33%) superano quelli che temono un peggioramento (20%). 

l'equità sul lavoro. 

Circa il 20% dei lavoratori italiani si identifica in una minoranza di genere, orientamento sessuale, etnia/nazionalità, religione, disabilità o altre caratteristiche e questi giudicano più negativamente il proprio datore di lavoro sulle azioni per l’equità: metà di chi fa parte di una minoranza (49%) denuncia ostacoli in carriera a causa della propria identità. Più in generale, i datori di lavoro attuali non mettono ancora l'equità al centro delle proprie strategie: solo il 49% garantisce la stessa retribuzione a tutti per lo stesso lavoro, solo il 47% valorizza attributi, caratteristiche, competenze, esperienza e background distintivi, appena il 39% dà valutazioni “oneste” su assunzioni o avanzamenti di carriera e appena il 38% assegna per merito le migliori opportunità.

formazione e smart working. 

Nel 2024 rallenta il lavoro a distanza, mentre aumentano le forme ibride. Oggi, a fronte di una maggioranza dei dipendenti (il 48%) che lavora solo in presenza, il 25% lavora anche da remoto e il 6% solo da remoto. Il 19% ha un lavoro che non potrebbe svolgere da casa e solo il 2% vorrebbe lavorare da remoto ma il datore di lavoro non lo consente. Per l’80% dei dipendenti è importante la riqualificazione professionale, ma l’offerta di formazione non soddisfa le esigenze della forza lavoro: solo il 47% ritiene che vengano offerte opportunità di crescita nel ruolo attuale.

Randstad Employer Brand Research 2024.

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